Nonostante le ferite e le contraddizioni che vive, l’entroterra marchigiano continua a far parlare di sé. Alcuni eventi di questi ultimi giorni ne hanno mostrato le difficoltà insieme alla vitalità. Lo sciopero generale dello scorso 29 novembre a Fabriano e la pronuncia del Papa all’Angelus dell’8 dicembre sono stati due momenti di forte solidarietà con i lavoratori che a Fabriano come a Comunanza stanno difendendo il lavoro e la prospettiva industriale dei rispettivi territori e più in generale delle Marche. Le Marche, appunto, una regione affetta da quella che Antonio Calabrò ha definito una “dissonanza cognitiva”, ossia lo scarto tra il fatto che l’Italia è la seconda manifattura d’Europa e la percezione diffusa che la sua ricchezza derivi dal turismo. Le crisi di Fedrigoni e Beko, che minacciano di lasciare sul campo centinaia di posti di lavoro nelle aree più fragili della regione, hanno avuto - almeno spero - l’effetto di risvegliarle dal sonno dogmatico in cui sono cadute. ...
Esce oggi il nuovo libro "La Città appenninica. Cronache dalla ricostruzione" (Il Lavoro Editoriale), disponibile online in versione e-book e cartacea. Il volume raccoglie gli scritti successivi all’uscita de La Post Regione. Le Marche della doppia ricostruzione, edito ormai quasi cinque anni fa. Perseguendo nella convinzione che l’impegno pubblico abbia un senso se, oltre alla prassi concreta, coltiva la riflessione critica su quanto la realtà sembra suggerirci, il libro si muove come un diario ragionato frutto dell’esperienza di questi ultimi anni. Il viaggio fatto in giro per le Marche da La Post Regione con circa trentacinque occasioni di presentazione e dibattito e con la nascita del blog www.lapostregione.blogspot.com ha accompagnato almeno in parte lo sviluppo ulteriore della riflessione che si è avvalsa anche di una serie di contributi di intellettuali marchigiani che colgo qui l’occasione per ringraziare pubblicamente. Giancarlo Galeazzi, Pierluigi Falas...
L’esito delle elezioni regionali marchigiane ha sorpreso per la nettezza del verdetto. Gli otto punti percentuali tra i due principali sfidanti in una regione la cui storia è legata alle culture politiche di centrosinistra hanno rappresentato un dato superiore alle previsioni e alle stesse aspettative degli schieramenti in campo. Si consolida quella che nel 2020 era apparsa come una protesta che aveva cavalcato gli effetti della “tempesta perfetta” che aveva investito le Marche (grande crisi, sisma e Covid) e che nell’arco di cinque anni di governo non ha certo brillato, ma si è progressivamente rafforzata, sfruttando un quadro politico nazionale e internazionale che ha visto affermarsi partiti e movimenti di destra. La nascita nel 2022 del Governo Meloni ha rappresentato indubbiamente una stampella di non poco conto per un governo regionale che - tra l’altro - ha potuto gestire, non senza trarne beneficio in termini di consenso, risorse ingenti e inedite nella storia del Paese e d...
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