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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

UNA ZES PER LE REGIONI IN TRANSIZIONE

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         L’annuncio del licenziamento di 195 lavoratori da parte del Gruppo Fedrigoni e le incertezze che aleggiano sul settore dell’elettrodomestico hanno rilanciato la necessità di individuare strumenti di facilitazione e attrazione di investimenti per l’area del cratere sismico, per l’entroterra regionale e per le stesse Marche. Lo status di regione in transizione che le Marche condividono con l’Umbria renderebbe entrambe le regioni idonee ad ospitare una Zona Economica Speciale (ZES) o una Zona Logistica Semplificata (ZLS) e il tema è tornato in tutti i documenti istituzionali che stanno accompagnando la vertenza del distretto fabrianese e che sono stati inviati al Governo. Le prossime riunioni convocate al Ministero del Made in Italy, il 4 novembre per la vertenza Giano 1264 e il 7 dello stesso mese per la situazione degli stabilimenti italiani Beko, rappresentano delle occasioni per mettere sul tavolo non solo gli aspetti occupazionali e industriali, m...

FABRIANO, UNA BREVE STORIA

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Ripercorrere la storia recente della città di Fabriano con lo sguardo rivolto alle sue trasformazioni urbanistiche può essere il valido complemento di una riflessione che s’interroga sulle sue prospettive culturali, economiche e sociali. Gli ultimi 35 anni hanno disegnato una parabola che è interessante riassumere per cercare di capire le traiettorie a venire. Siamo aiutati in questo dal primo di una serie di incontri del progetto “Fabriano Polyedricity” che l’Amministrazione comunale ha condiviso con il DICEA (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura) dell’Università Politecnica delle Marche. Dopo le città di Ancona e Jesi, il gruppo di ricerca “Hub for Heritage and Habitat” dell’Università ha pensato bene di impegnare circa 150 studenti del Corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura in una serie di laboratori di progettazione rivolti a delle aree selezionate della città della carta. La sala del Palazzo del Podestà gremita di giovani ventenni è stato il migl...

L'OTTO ANCORA

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Il prossimo 28 ottobre a Camerino faremo il punto su ricostruzione post sisma e prospettive delle aree interne. Vi aspetto!

NASCERANNO NUOVI DUCHI

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Lo storico Bernardino Feliciangeli, indagando le Marche del passato, si chiedeva come mai le piccole Signorie del periodo medievale fossero nate tutte nelle aree interne e montane della regione. Rappresentavano un fattore di arretratezza? Tutt’altro, quelle erano al tempo le aree più ricche del territorio. Costituivano il condizionamento che il vasto contado esercitava sulla città, nella fase successiva all’incastellamento e alla nascita dei Comuni? Sicuramente, essendosi i Signori inurbati pur continuando ad avere nelle campagne possedimenti e attività dal cui controllo ricavavano ricchezza e consenso. Oppure fungevano da elementi indispensabili di una dinamica di riconoscimento sociale in aree la cui accentuata rugosità e granularità richiedevano punti di riferimento popolari e unificanti, tali da garantire il sostentamento familiare e un minimo di solidarietà? Sì, indubbiamente. Il Signore era percepito come “uno di noi”, pur non essendolo. Se penso alla figura di Francesco Me...