Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2024

UNA VIA PROGRESSIVA PER L’ARCIPELAGO MARCHE

Immagine
Il fatto che le Marche siano una “regione in transizione” è reso evidente da una serie di processi in atto da tempo che riguardano la sua geografia organizzativa. Le Marche continuano ad essere imprigionate in una “trappola dello sviluppo”, dalla quale non riescono ad uscire, e sembrano essersi adagiate a recitare la parte, non so per quanto tempo, di testa delle Regioni meridionali, piuttosto che di inseguitrice competitiva del gruppo delle Regioni più avanzate del Paese. L’ultimo rapporto annuale della Banca d’Italia conferma a pieno questa situazione, insieme ad indicare per il prossimo futuro delle prospettive da “encefalogramma piatto”. L’ingresso nel commercio mondiale dei Brics e il contenimento dell’Occidente da parte di nuovi protagonisti che conquistano quote di mercato a discapito anche dell’economia europea, sta producendo un rinserramento di molti Stati-nazione, tra cui l’Italia che più di altri sconta la sua fragilità produttiva, tecnologica e innovativa. Il sovra...

PARTIRE DALLE AREE INTERNE PER UNIRE IL PAESE

Immagine
Sono ormai 5 anni che i vescovi italiani si ritrovano a Benevento per discutere di Aree interne. Su iniziativa di Felice Accrocca, arcivescovo della città sannita, il 16 e 17 luglio scorsi si sono ritrovati in 30 provenienti da 14 regioni all’insegna del richiamo di Papa Francesco a porgere lo sguardo alle “periferie”, ragionando di come si deve e si può essere presenti in questi luoghi. La crisi delle vocazioni spinge la Chiesa ad interrogarsi sul ruolo delle unità pastorali, del laicato e persino dei catechisti quali referenti di piccole comunità. Le Aree interne, in una società sempre più secolarizzata, diventano - paradossalmente - luoghi che anticipano fenomeni rispetto ai quali ad altri livelli si continua a combattere uno scontro tra riformatori e conservatori. Da questo punto di vista le parole del Cardinal Zuppi: “Le aree interne sono il presente e ci indicano il futuro” hanno colto nel segno, così come il suo invito a “partire dalle periferie per capire anche tutto il r...

CAMERINO, TRA PASSATO E FUTURO, CI INTERROGA

Immagine
L’appello lanciato da 13 tra studiosi e appassionati della storia e dell’arte di Camerino non va lasciato cadere nel vuoto. Essi hanno svolto un atto altamente civico, ponendo una questione di estrema serietà e urgenza, che obbliga chi di dovere ad una risposta e alla presa in carico delle ragioni fondate del loro allarme. La profondità e vastità del sisma del 2016/2017, paragonabile per i danni inferti alla città ducale a quelli del 1279 e del 1799, ha spinto tutti, inclusi i massimi responsabili incaricati del processo di ricostruzione, ad anteporre la questione della sicurezza a tutto il resto. La ricostruzione post sismica del 1997 ha avuto il pregio di limitare i crolli e di salvare le vite umane, in qualche caso anche grazie ad una buona dose di fortuna, ma non ha impedito che il livello del danno fosse elevato. Occorre ricordare il dibattito che vi fu a quel tempo sull’esigenza di contemperare sicurezza e salvaguardia delle qualità storiche e artistiche degli abitati e d...

ALCUNE IPOTESI SUL SIGNIFICATO DEL TOPONIMO ROTABELLA A CASTELRAIMONDO

Immagine
di Daniele Salvi e Sergio Salvi La fondazione ufficiale di Castelraimondo (Macerata) è riferita ad un atto risalente al 1311 con il quale Raimondo di Attone da Spello, rettore della Marca Anconitana, autorizzava Camerino a costruire un insediamento fortificato nell’area della piana di Rotabella, compresa tra il fiume Potenza e il torrente Lapidoso. Circa 300 metri a sud del luogo di edificazione del “castello di Raimondo” s’incontrano le vie di collegamento tra Matelica ( Matilica ), Camerino ( Camerinum ) e San Severino Marche ( Septempeda ), la più antica delle quali è la strada Septempedana, diverticolo della via Flaminia che collegava Nocera Umbra (Nuceria Camellaria) con Osimo (Auximum) . In questo crocevia, già in epoca romana era documentata la presenza di un vico , ossia un piccolo insediamento abitato. Successivamente, nel 1290 è attestata la presenza di un complesso gestito da religiosi costituito dalla chiesa di San Bartolomeo in Rotabella e da un ospedale, ossia un luo...