CONVEGNO "LA CITTA' APPENNINICA: DALLA VISIONE AI PROGETTI" - Fabriano, 23 maggio 2024


Il percorso e il lavoro fatto

Dopo i due convegni di lancio del progetto della Città Appenninica, il primo svoltosi a Fabriano il 7 luglio 2023 dal titolo “La Città Appenninica. Un grande spazio urbano tra Marche e Umbria” e il secondo a Gubbio il 10 novembre dello stesso anno dal titolo: “La Città Appenninica. Territorio e politiche tra Marche e Umbria”, e a seguito della dichiarazione congiunta dei due Sindaci di Fabriano e Gubbio con la quale di annunciava la costituzione di quattro tavoli programmatici per entrare nel merito delle possibili progettualità territoriali, con l’iniziativa del 23 maggio 2024 a Fabriano si è giunti ad uno snodo importante nella strutturazione del progetto.

“La Città Appenninica. Dalla visione ai progetti”, questo il titolo dell’appuntamento, ha rappresentato il momento in cui il lavoro dei quattro tavoli programmatici è stato reso pubblico, illustrando le progettualità emerse dal confronto tra Amministratori, esperti ed operatori del territorio.

I quattro tavoli si sono occupati dei seguenti argomenti: tavolo n. 1 – Settore primario (agricoltura, produzioni tipiche, filiere bosco-legna e agroalimentare); tavolo n. 2 - Sviluppo imprenditoriale (ricerca e innovazione tecnologica, impresa e manifattura, energia e reti); tavolo n. 3 – Cultura e Turismo (beni e attività culturali, cammini e itinerari, politiche turistiche); tavolo n. 4 – Servizi territoriali e governance (istruzione, sociale e sanità, mobilità, accessibilità).

I Sindaci dei 34 Comuni e i Presidenti delle 3 Unioni montane della Città Appenninica sono stati invitati dal Comune di Fabriano, coordinatore pro-tempore del Distretto per lo sviluppo dell’Appennino umbro-marchigiano, a partecipare direttamente ai lavori dei tavoli ed hanno potuto indicare altri amministratori locali o esperti delle varie tematiche affrontate. L’Associazione culturale per lo sviluppo dell’Appennino umbro-marchigiano ha partecipato attivamente attraverso propri componenti, oltre ad essersi messa a disposizione per l’organizzazione delle attività dei tavoli, le cui riunioni sono avvenute in modalità telematica.

Partner attivi dei lavori sono stati Symbola – Fondazione per le Qualità italiane, che fin dall’avvio del progetto ha svolto una funzione di accompagnamento scientifico ed ha gestito in prima persona il tavolo sul Settore primario, e Nomisma, che ha introdotto le attività di ciascun tavolo presentando alcuni dati sul contesto della Città Appenninica, oggetto di analisi nell’ambito del lavoro di aggiornamento della pianificazione strategica che la società bolognese sta svolgendo per conto del Comune di Fabriano.

Completato il lavoro di costituzione dei tavoli programmatici, che ha impegnato i mesi di gennaio e febbraio 2024, le riunioni degli stessi si sono tenute nei mesi di marzo, aprile e maggio con una media di tre riunioni a tavolo. Coordinatori dei quattro tavoli sono stati: Fabio Renzi (Segretario generale di Symbola) per il tavolo n. 1; Letizia Urbani (Direttore generale di Meccano spa) per il tavolo n. 2; Giovanna Uccellani (Assessore alla Cultura Comune di Gubbio) per il tavolo n. 3; Pietro Marcolini (Assessore al Bilancio e alla Progettualità Comune di Fabriano) per il tavolo n. 4.

 

Dal Distretto alla Città

Il progetto della “Città Appenninica”, che nasce dall’esperienza del Distretto per lo sviluppo dell’Appennino umbro-marchigiano, animato dall’Associazione culturale (Acsaum), si propone di alimentare una maggiore integrazione dell’area interna interregionale appartenente al Distretto, attraverso la realizzazione di alcuni progetti comuni che aiutino a superare i limiti dei confini amministrativi, a sviluppare collaborazioni funzionali e coalizioni progettuali, senza produrre ulteriori sovrastrutture che vanno ad appesantire burocraticamente l’attività degli Enti locali. Anzi, il suo obiettivo è proprio quello di fungere da facilitatore per tessere relazioni interistituzionali con l’obiettivo esclusivo dello sviluppo sostenibile dell’area.

Dopo le grandi cesure degli anni Dieci del nuovo secolo, dal sisma del 2016 alla pandemia fino alle turbolenze geopolitiche in atto, c’è bisogno di un salto di qualità nella coesione sociale e territoriale per affrontare le sfide della sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale, dell’innovazione prodotta dall’uso delle nuove tecnologie, delle dinamiche demografiche delle aree interne e dell’attrattività dei territori. In questo senso, come evidenziato da Aldo Bonomi nel convegno di Gubbio, il passaggio dal Distretto alla Città è non solo impegnativo, ma inevitabile, e l’espressione “La Città Appenninica”, indubbiamente suggestiva, diventa una grande sfida che deve stimolare tutti gli attori della governance territoriale a passare dalla “metafora di progetto” alla “piattaforma territoriale”, che per essere tale deve saper condividere non solo una strategia, ma delle progettualità comuni.

Con questa consapevolezza i lavori dei tavoli sono serviti non solo a far emergere delle idee-progettuali, ma anche a condividere situazioni territoriali e problematiche più generali dei rispettivi settori, impegnando chi ha responsabilità politico-amministrative a farsene carico in termini di rappresentanza istituzionale.

 

Le idee progettuali presentate

Nel convegno ciascun coordinatore ha presentato le idee progettuali selezionate dal proprio tavolo, tre per ciascun tavolo e tali da avere un respiro effettivamente territoriale. Di seguito una sintesi delle proposte:

Settore primario: il mondo agricolo sta vivendo problematiche importanti (perdita e invecchiamento degli addetti, necessità del ricambio generazionale, scarsa redditività aziendale, frammentazione fondiaria, difficoltà nell’evoluzione verso standard di sostenibilità richiesti a livello europeo). È necessario un cambio di paradigma di fronte ai cambiamenti climatici e percorrere nuovi sentieri di sviluppo che possono essere incoraggiati da alcune normative come il Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali (L. n. 34/2018) e da alcune progettualità innovative come quelle presentate a valere sul programma Next Appennino. In questa ottica, sono state individuate idee progettuali nella risorsa bosco-legna (certificazioni dei boschi, servizi ecosistemici, associazionismo fondiario, piattaforme tecnologiche e filiere energetiche o agroalimentari), nello sviluppo di nuove produzioni agricole appenniniche più adattabili alla crisi climatica e nella filiera strategica degli allevamenti zootecnici.

Sviluppo imprenditoriale: formare e occupare, far nascere nuove imprese e attrarre investimenti. Queste le sfide da affrontare con proposte ad hoc. Sul primo aspetto, l’attenzione è rivolta alla formazione tecnico-professionale per creare sia skills elevate con il coinvolgimento degli ITS di Fabriano e Perugia, sia quelle di base, rivolte ad esempio all’integrazione sociale e lavorativa di immigrati in collaborazione con l’Università dei Muratori di Gubbio. Sul secondo aspetto, l’idea progettuale è quella della creazione di un incubatore d’impresa, utilizzando i bandi regionali dedicati, che possa avere una funzione per tutta la Città Appenninica e comunque avere relazioni e ramificazioni funzionali con le diverse specializzazioni territoriali. Particolare attenzione in questo caso è stata rivolta alle potenzialità della silver economy con importanti agganci ai risultati del tavolo n. 4. Sul terzo aspetto, l’idea progettuale emersa è quella di una mappatura delle aree e dei siti industriali di tutti i Comuni della Città Appenninica, finalizzata alla realizzazione di una piattaforma interrogabile, calibrata sulle esigenze di potenziali investitori industriali e non limitata ai soli aspetti produttivi, ma anche di residenzialità, servizi e opportunità offerti dal territorio.

Cultura e turismo: il territorio della Città Appenninica è ricchissimo di enti, strutture e iniziative presenti sul territorio, sia in termini culturali che di promozione turistica. Questa ricchezza ed effervescenza è difficilmente riconducibile a unità, tantomeno a sistema. Considerando, tuttavia, l’esigenza di tirare un filo comune tra le varie esperienze e di non disperdere il lavoro svolto fin dalla sua nascita dal Distretto per lo sviluppo dell’Appennino umbro-marchigiano, che si è caratterizzato proprio sul terreno turistico-culturale, sono state avanzate le seguenti idee progettuali: in primo luogo, lo sviluppo e l’implementazione del sito (www.appenninoumbromarchigano.it) e dei social quali elementi basilari per dare un’immagine unitaria della Città Appenninica. In tal senso, si è valutata la possibilità di venire incontro agli Enti locali attraverso un progetto di “redazione diffusa” che possa coinvolgere giovani e Università. La seconda idea progettuale ha riguardato l’esperienza dell’Atlante enogastronomico. Anch’esso frutto dell’attività del Distretto, che aveva rintracciato nella promozione delle tipicità il filo conduttore del territorio appenninico, l’Atlante può essere oggetto di un reinvestimento che ne implementi la realizzazione, ricercando le connessioni con i produttori, gli operatori turistici e i professionisti della commercializzazione. Infine, una terza idea progettuale ha riguardato i Cammini, di cui la Città Appenninica è ricca e rappresenta un effettivo crocevia. Sui Cammini è in corso un forte investimento a più livelli, sia da parte della Struttura commissariale sisma 2016 che delle Regioni Marche e Umbria. Qui la proposta è stata quella di un gruppo di lavoro tecnico per verificare le possibilità di intervento coordinato, sia rispetto ai Cammini di rilievo territoriale, nati da progettualità o protagonismo locale (Protoflaminia, Abbazie, Forti), sia rispetto a quelli più strutturati e sostenuti da importanti investimenti, come Cammini francescani, Terre mutate, Cappuccini.

Servizi territoriali e governance: le idee progettuali presentate sono nate dal confronto con le realtà che svolgono una funzione intercomunale e attuano programmi di sviluppo territoriale (Unioni montane, Ambiti sociali, Gal, Aree progetto Snai). Le proposte sono ispirate a logiche di rete sia nell’ambito socio-sanitario-assistenziale, che in quello della mobilità e modalità di organizzazione turistica. Al primo ambito afferisce la proposta del Longevity Hub, un investimento strategico a servizio dell’intero territorio che punta a sviluppare, sperimentare ed applicare un modello di assistenza sociosanitaria integrata per le persone anziane con fragilità che sia di qualità ed economicamente sostenibile. Evidenti le connessioni con quanto proposto dal Tavolo n. 2 sulla creazione di start up nel settore della silver economy. La seconda idea progettuale riguarda il ruolo delle Farmacie pubbliche comunali, che in un territorio come quello della Città Appenninica svolgono una funzione sociale essenziale. L’evoluzione verso la Farmacia dei servizi consente di svolgere una funzione di prossimità verso la popolazione più fragile e bisognosa e di ottimizzare aspetti gestionali su una scala intercomunale (es. acquisti). Al secondo ambito, quello delle politiche di rete nella mobilità e nell’organizzazione turistica, hanno fatto riferimento le idee progettuali di un piano dei percorsi di mobilità sia lenta che di trasporto pubblico, in linea con la Snai, e di costituzione di una DMO turistica che, in fase di costituzione per le Alte Marche (con 27 Comuni da Fabriano a Urbino), potrebbe coinvolgere anche il versante umbro nella logica delle coalizioni progettuali finalizzate al raggiungimento di singoli obiettivi.

 

In conclusione

Questo è quanto emerso dal convegno di Fabriano del 23 maggio, concluso dal Sindaco Daniela Ghergo, che ha annunciato - da un lato - la volontà di sottoporre queste progettualità a tutti gli Amministratori della Città Appenninica, passate le elezioni del 9 giugno che porteranno al rinnovo di 27 Amministrazioni su 35, e - dall’altro - l’apertura di una nuova fase, nella quale passare dall’elaborazione programmatica all’attuabilità tecnica dei singoli progetti individuati. Il lavoro, dunque, continua.


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