UN ANNO DI LETTURE…



A parte alcune letture più marginali e occasionali, oppure dovute, nell’anno passato ho potuto assaporare diversi libri. Il primo è “L’anima dei borghi” di Carlo Magnani, Il lavoro editoriale, Ancona 2020, pp. 147, gustosa e acuta digressione di un paesologo per passione sulla sua terra di origine, le alte Marche, tra abbandono e resistenza. Il secondo, nel settimo centenario della morte del sommo poeta, è “Per patria il mondo” di Marco Berisso, La Repubblica 2021, pp. 191, la vita e l’esilio di Dante Alighieri che continua a far pensare a come il nostro Paese sia così ingrato in vita, quanto prodigo di celebrazioni post mortem. Il terzo è “Viaggio tra gli obbedienti” di Natalino Irti, La nave di Teseo, Milano 2021, pp. 199, una riflessione distillata del grande giurista sul senso dell’obbedienza, che ci ha accomunato nel lockdown, e su come l’obbedienza - come fedeltà a se stessi - abbia a che fare con l’idea più alta della libertà umana. Del quarto, cioè “Anima e cacciavite” di Enrico Letta, Solferino, Milano 2021, pp.173, ho già avuto modo di dire in altra occasione. Il quinto è “Centri e periferie” di Gianfranco Viesti, Laterza, Bari 2021, pp. 454, uno studio di geografia economica che in maniera essenziale ci fa capire come il nesso Europa, Italia e Mezzogiorno si è evoluto tra XX e XXI secolo in termini di divari economici, territoriali, demografici, e quali sono state le politiche con cui questi divari sono stati affrontati. Il sesto è “Intellettuali” di Sabino Cassese, Il Mulino, Bologna 2021, pp. 123, un pamphlet limpido e accurato su una “razza” data da tempo in estinzione, ma di cui il noto giurista - oltre alla tassonomia, ai vizi e alle virtù - riesce a delineare la versione moderna, essenziale per una buona democrazia. Il settimo è “Metromontagna” di AA.VV., a cura di Filippo Barbera e Antonio De Rossi, Donzelli, Roma 2021, pp. 265, che rientra nella serie meritoria di studi “Riabitare l’Italia”. Pur rivolti in particolare al contesto alpino e padano, i diversi contributi offrono numerosi spunti per superare la dicotomia città/montagna e per coltivare una visione integrata, appunto metro-montana, dei territori. L’ottavo è “Le università nell’Italia medievale” di Paolo Rosso, Carocci Editore, Roma 2021, pp. 347, uno studio generale e aggiornato su una delle grandi innovazioni del periodo medievale, l’universitas scholarium, di cui vengono indagate origini, autorità e legittimazione, sistemi normativi, organizzazione dell’insegnamento, rapporto con i libri, ruolo e status di maestri e studenti, rapporto tra Studia generalia, poteri e città. Il nono è “Disuguaglianze Conflitto Sviluppo” di Fabrizio Barca, Donzelli, Roma 2021, pp. 199, un libro-intervista con Fulvio Lorefice, nel quale l’economista del Forum DD ragiona sugli effetti della pandemia, sull’idea di sinistra e di partito della sinistra, oltre il pensiero unico, l’infatuazione “tecnica”, le derive populiste, rimettendo al centro i concetti di classe, genere, razza e ambiente, quali faglie conflittuali su cui la sinistra è chiamata a svolgere il suo ruolo e a ridefinire se stessa tra idealità, progettualità e partecipazione. Il decimo…alla prossima!


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