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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

“EPPURE…NOI SIAMO UNA SOLA COSA” - Ricordo del Cinquantesimo della pubblicazione degli Xenia di S. Severino Marche

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Quando cinque anni fa, precisamente il 22 ottobre del 2016, s’inaugurava la mostra “Amare un’ombra. Omaggio a Montale poeta e pittore. A cinquant’anni dalla pubblicazione degli Xenia di San Severino Marche”, prima con un evento presso il Teatro Feronia e poi alla Pinacoteca civica di Palazzo Manuzzini, non potevamo pensare che di lì a qualche giorno le Marche sarebbero entrate nel tunnel del sisma e poi in quello della pandemia, che ancora imperversa. L’articolato programma di iniziative che doveva ruotare intorno ai concetti di dono e ospitalità, in onore a quei “doni lasciati ad un ospite nel suo accomiatarsi”, veniva inevitabilmente stravolto e solo grazie alla tenacia di Donella Bellabarba, ideatrice e mecenate del Cinquantesimo, se ne sarebbe recuperata buona parte. In quei giorni le parole dono e ospitalità diventavano pratica emergenziale e straordinaria, messa in atto dalle reti corte e di prossimità, ma anche da quelle più lunghe della Protezione civile e del mondo del volonta...

ORA LA RICOSTRUZIONE ECONOMICA E SOCIALE

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Con l’avvio della prima tranche di interventi da 478 mln del Fondo complementare per le aree dei terremoti 2009 e 2016 entra nel vivo la sfida per la ricostruzione non più solo fisica, ma economica e sociale del cratere sismico delle quattro regioni del Centro Italia. Si tratta di interventi per la rigenerazione urbana e territoriale rivolti ai Comuni, per le infrastrutture viarie che garantiscono l’accessibilità dell’area appenninica, per il Centro nazionale per il Servizio civile universale all’Aquila e per il restyling o la realizzazione di nuove stazioni ferroviarie. I Comuni in particolare saranno chiamati in tempi velocissimi a presentare proposte, affidandone la progettazione entro la fine dell’anno, così da procedere entro il prossimo all’appalto dei lavori. E mentre su altre voci del Fondo complementare sisma si sta procedendo all’affidamento della progettazione/realizzazione a società  in house  o ad agenzie statali, sempre in nome della velocizzazione della spesa, c...

Riorganizzazione territoriale e nuova centralità della montagna - di Marco Moroni

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I “Cantieri mobili di Storia”, promossi dall’Istituto storico di Macerata e dal Centro Studi Acli Marche hanno operato intensamente nei paesi del “cratere” in questi ultimi cinque anni, organizzando incontri itineranti, affrontando i temi da più parti indicati come cruciali per la rinascita delle comunità (dalle scuole alle foreste, dalla manutenzione del territorio alle cooperative di comunità) e favorendo la costituzione di gruppi locali, essenziali per la rinascita. Da questa esperienza nascono le riflessioni che seguono, riferite alle analisi e alle proposte contenute nel libro di Daniele Salvi La Post Regione. Le Marche della doppia ricostruzione (Il Lavoro Editoriale 2020).   Una cesura nella storia regionale In esso si riconosce che il terremoto del 2016 e la pandemia del 2020 hanno rimesso in discussione il cammino intrapreso dalle Marche dopo il sisma del 1997; il terremoto del 2016 ha provocato un nuovo drammatico esodo (30.000 sfollati), ha bloccato la ripresa che...

"Per una nuova centralità della montagna" - Riflessioni a partire dal libro "La Post Regione" - Recanati, 20 novembre 2021

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In collaborazione con le Associazioni ", e quindi il monte. Rete solidale dalla costa per la montagna" e "AltraEco" Con Antonio Bravi , Sindaco di Recanati - Rita Soccio , Assessore alle Culture del Comune di Recanati - Marco Moroni , Associazione "AltraEco" - Lidia Massari , Associazione ", e quindi il monte" - Paolo Coppari , Cantieri Mobili di Storia, Istituto Storico Macerata 

SU FANULA E GUARDIA E DINTORNI …

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Quando nel 1272 Crescenzio Migliorati, podestà di San Severino Marche, dovette cedere a Camerino la torre di Fanula insieme a quella di Guardia, alla pieve e al castello di Crispiero, non lo fece certo a cuor leggero. La città dominante arrivava così a controllare l’intera alta valle del Potenza, sulla quale i settempedani avevano sempre esercitato una forte influenza e, ora, il possesso delle due torri lasciava immaginare di lì a poco la loro ristrutturazione in una minacciosa rocca, alla maniera della rocca Varano, che già da tempo svolgeva analoga funzione nella valle del Chienti. In più, il pieno possesso di Fanula e Guardia avrebbe consentito ai camerti un'alternativa rispetto alla viabilità che passava per la Valle dei Grilli e giungeva a Beregna, sicuramente più breve, ma che costringeva ad intrattenere continui rapporti pattizi tra le due città. Adesso i traffici sarebbero potuti passare sotto la loro esclusiva protezione nella pianura di valle per incanalarsi o nella stret...