AL CRATERE SISMICO SERVE LO IUS SCHOLAE
Per un momento ci abbiamo creduto. Che fosse tornata la politica, quella vera. Intendo la politica, anche quella dei sedicenti moderati o dei conservatori, che alle porte della ripresa dopo le ferie estive, era capace di anticipare i contenuti del dibattito autunnale, annunciando le priorità dell’impegno del proprio fronte e alimentando così il confronto politico. Dopotutto è il ruolo delle leadership, di chi guida una comunità politica e ha il dovere di tracciare una rotta non solo alla propria parte, ma al Paese. Specie se il mondo è cambiato e anche chi è più affezionato ai valori tradizionali capisce che bisogna metabolizzare le novità se non si vuol finire ai margini della storia. L’uscita post ferragostana del Ministro degli Esteri Antonio Tajani sullo ius scholae sembrava rispondere a questo ritrovato stile della politica. Complice anche l’aplomb del personaggio, che evoca più il portamento dell’uomo politico della Prima Repubblica che la vanità di quello punto zero. E inv...