Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

SI FA PRESTO A DIRE ZERO TASSE

Immagine
Che cosa fare dei territori del sisma, nei quali si stanno riversando enormi risorse per la ricostruzione privata e pubblica, mentre prosegue l’invecchiamento e il calo demografico? Come far sì che il rilancio economico e sociale che si sta tentando abbia una prospettiva attraverso azioni di ripopolamento dell’Appennino? A queste domande, che stanno alla base dell’articolo di Lolita Falconi sul “Corriere Adriatico” del 30 gennaio scorso, è facile rispondere con la ricetta più servizi e meno tasse. Il problema è che si tratta di una ricetta velleitaria, sulla quale, tuttavia, anche a livello nazionale si continua a indulgere, facendo credere che sia non solo auspicabile, ma anche possibile. Pensare che un Paese, in cui circa il 40% del territorio è montano, con una differenziazione della montagna - da quella alpina a quella appenninica - che va da Cortina all’Aspromonte passando per il cratere sismico del Centro Italia, possa avere un trattamento protratto nel tempo di defiscalizzaz...

ALL’OMBRA DI SANTA MARIA IN VIA

Immagine
Il ritorno del Rettorato dell’Università nel centro storico della città ducale rappresenta un segnale importante della volontà di ricostruire e far rivivere il luogo simbolo del sisma del 2016: Camerino. Dopo il collegio Bongiovanni, ribattezzato Next Generation , questo è il secondo passo nella riconquista della città murata, al quale ci si augura che presto ne seguano altri, capaci di dare il senso di un percorso progressivo e irreversibile. Non si tratta di fare classifiche, né possiamo dimenticare la tragedia di vite umane perse ad Accumoli, Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto. Ma quando dico che Camerino è il luogo simbolo del terremoto dell’Appennino centrale, intendo che la sua ricostruzione rappresenta la cartina di tornasole della riuscita o meno della ricostruzione del Centro Italia. Non solo perché è più semplice ricostruire ab imis fundamentis , piuttosto che riparare una città plurimillenaria, frutto di successive stratificazioni storiche, divenuta di colpo inagib...

LE CITTA’ DEL POPOLO

Immagine
L’ultimo lavoro del grande medievista Jean Claude Maire Vigueur è dedicato alle città. “Così belle, così vicine. Viaggio insolito nelle città dell’Italia medievale” (Il Mulino 2023) è il titolo del libro che si concentra sulle trasformazioni del paesaggio urbano nel periodo che va dall’affermazione dei Comuni alla fine dei governi di Popolo, sostanzialmente dalla seconda metà del XII ai primi decenni del XIV. Un periodo di grande crescita economica e demografica con i conseguenti fenomeni di inurbamento delle popolazioni rurali ed espansione dei nuclei storici delle città centro-settentrionali del Paese. “In Italia come nel resto dell’Occidente, la crescita demografica raggiunge il suo culmine tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, ragione per la quale il 1300 viene generalmente scelto come punto di osservazione quando si cerca di valutare il livello dell’urbanizzazione”, sostiene lo storico. In quel torno di tempo Milano è la città più popolosa (circa 180 - 200.000 abitan...