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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

IL RITORNO DELLA MONTAGNA

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Con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane” si torna a parlare dopo quasi trent’anni di montagna, essendo stata l’ultima legge organica sul tema la n. 97/94. Si torna a farlo nell’anno che l’ONU ha proclamato “Anno internazionale delle Aree interne e della montagna” e dopo che la pandemia ha ridestato l’attenzione sui luoghi del distanziamento fisico ma non sociale, sugli spazi aperti e il contatto con la natura, sulle comunità dove vigono le reti corte e di prossimità. Finita nel dimenticatoio all’indomani della legge suddetta, che era nata sottofinanziata rispetto alle ambizioni dell’articolato normativo e ben presto superata dalla riforma del Titolo V, la quale ha di fatto “regionalizzato” la materia, la montagna ha dovuto subire nel primo decennio del nuovo secolo il totale definanziamento in nome della centralizzazione e del taglio della spesa pubblica. C’è voluto il nuovo investimento dell...

Presentazione "La Post Regione: le Marche tra ricostruzione e nuovo sviluppo" - Fabriano, 10 marzo 2022

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con Fernanda Dirella,  Presidente Università Popolare di Fabriano e la partecipazione straordinaria di Luca Violini , Artista della voce Articolo

LE MARCHE IN TRAPPOLA E IL SENTIERO DELLA CRESCITA

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In una recente comunicazione della Commissione europea al Parlamento sulla politica di coesione in Europa in vista del 2050 viene riassunta la traiettoria economica e sociale che ha riguardato le regioni europee dal 2001 al 2019, senza tralasciare gli effetti della pandemia. Il documento è interessante per capire i cambiamenti che hanno riguardato le regioni all’interno dei singoli Stati membri e nel più ampio contesto europeo in un periodo complesso e sufficientemente lungo e per avere un’idea dell’incisività della stessa politica che l’Unione europea dedica alla riduzione delle disparità regionali. L’Italia e la Grecia risultano gli Stati che hanno subito più fortemente la crisi economica e finanziaria del 2008 e da allora hanno fatto fatica a riprendersi, finendo in una “trappola dello sviluppo”, per liberarsi dalla quale si suggerisce di “promuovere l’istruzione e la formazione, aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione e migliorare la qualità delle proprie istituzioni”. ...