La cosa più sorprendente del risultato finale delle recenti elezioni amministrative è la caduta verticale dei consensi al centrodestra, fino a qualche mese fa considerato ampiamente favorito nelle consultazioni elettorali a venire e presentatosi quasi dappertutto unito. La diversa posizione rispetto al governo Draghi ha logorato molto più velocemente di quel che si potesse pensare le diverse forze politiche che ne fanno parte, divise tra chi si è collocato all’opposizione e chi a sostegno, facendo emergere la competizione strisciante per la leadership e una divaricazione tra sovranisti ed europeisti dell’ultim’ora che non ha dato un buono spettacolo di sé. Né alla Lega ha giovato il continuo porsi con un piede dentro e uno fuori dalla maggioranza di governo. Fino ai fatti dell’assalto fascista alla sede della Cgil e al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, che hanno fatto scattare nell’opinione pubblica un campanello d’allarme che l’ha allontanata da chi non ha preso imme...