UNA CHIAVE PER IL GOVERNO DELLE MARCHE

Quando il cardinale Anglic De Grimoard, divenuto nel 1367 legato pontificio dell’Italia e investito del compito di ricondurre le terre del Patrimonio, l’Umbria e la Marca anconitana all’obbedienza della Chiesa, definì Fabriano clavis province colse nel segno, sintetizzando in una espressione il ruolo della città in un quadrante più ampio. Memore dell’impresa albornoziana, che proprio nel triangolo Gubbio, Fabriano, Camerino aveva trovato i primi appoggi per rimettere ordine nella Marca, e consapevole dell’influenza esercitata a nord dai Montefeltro e Malatesta e nel centro sud dai Varano, ma sicuramente anche sorpreso dalla riottosità dimostrata dalla città nell’assoggettarsi, ne aveva colto d’emblée il tratto distintivo e l’importanza. Verrebbe da dire che quella espressione conserva tuttora un senso, anche se da allora l’assetto demografico, urbano e infrastrutturale delle Marche si è completamente ribaltato, consegnando alla città lineare adriatica e alle sue insenature valliv...